Che cos’è un interruttore differenziale superimmunizzato e perché usarlo?

1 ago 2025

Che cos’è un interruttore differenziale superimmunizzato e perché usarlo?

L’interruttore differenziale superimmunizzato (spesso indicato come “SI”) è un tipo di interruttore differenziale con filtraggio avanzato, progettato per evitare i riarmamenti intempestivi dovuti ad armoniche e ad altre perturbazioni di rete. In qualsiasi impianto, il differenziale protegge persone e apparecchiature dalle correnti di dispersione verso terra, aprendo il circuito quando rileva uno squilibrio pericoloso.

Negli ambienti ricchi di elettronica (alimentatori switching, illuminazione LED, variatori di velocità, inverter HVAC, ecc.), piccole dispersioni ad alta frequenza e transitori brevissimi possono far intervenire un differenziale standard senza un guasto reale. Qui entra in gioco il differenziale superimmunizzato: offre la consueta protezione ad alta sensibilità (es. 30 mA), restando però immunizzato contro le interferenze che tipicamente causano scatti indesiderati.

Definizione: che cos’è un differenziale superimmunizzato?

Un interruttore differenziale superimmunizzato è, in sostanza, un differenziale di classe A (soglia tipica 30 mA) che integra filtri elettronici capaci di distinguere una dispersione reale da una perturbazione passeggera. Come ogni differenziale, confronta la corrente che entra in fase con quella che ritorna nel neutro; se la differenza supera la soglia impostata, apre il circuito per prevenire folgorazioni o incendi. La differenza è che la versione “SI” è progettata per non scattare in condizioni che farebbero intervenire un modello standard pur in assenza di un guasto effettivo.

Si parla di “superimmunizzato” perché presenta un’immunità superiore alle cause tipiche dei falsi scatti. Internamente incorpora filtri passa-basso e circuiti che ignorano armoniche e picchi transitori di brevissima durata. In termini pratici, un SI riconosce la minaccia vera dal falso allarme: “lascia passare” micro-dispersioni o impulsi normali in presenza di molta elettronica, ma reagisce con la massima rapidità se si verifica una dispersione pericolosa verso terra.

Dal punto di vista normativo, i superimmunizzati appartengono alla classe A (rilevano CA sinusoidale e continua pulsante). La “superimmunizzazione” non è una nuova classe, ma un miglioramento progettuale del classe A con filtraggio anti-armoniche. Molti costruttori li identificano con la sigla “SI”.

Vantaggi e come evita gli scatti dovuti alle armoniche

Il vantaggio principale è la resistenza agli scatti intempestivi provocati da armoniche e disturbi di rete. Nelle installazioni moderne, computer, alimentatori a commutazione, elettronica di controllo, LED driver, variatori di velocità, ecc. generano piccole dispersioni HF o picchi in avviamento. Un differenziale tradizionale può sommarle e intervenire anche senza un guasto reale. Un superimmunizzato integra un filtraggio “anti-armoniche” per distinguere questi casi.

Come evita gli scatti da armoniche? Grazie ai filtri di alta frequenza, l’SI non reagisce a dispersioni dominate da contenuto armonico (frequenze superiori a 50/60 Hz) né a transitori ultrabrevi. Esempio: negli impianti con illuminazione LED/fluorescente (ballast elettronico) è normale avere micro-dispersioni permanenti dovute ai filtri EMI. Se più carichi si accendono simultaneamente, un picco momentaneo può far intervenire un RCD standard. Il superimmunizzato filtra quel picco: scatta solo se la dispersione persiste a sufficienza e presenta la firma d’onda tipica di un guasto reale. In breve, blocca i falsi scatti e migliora la continuità del servizio.

  • Meno interruzioni inutili: evita black-out senza guasti effettivi—fondamentale in uffici, negozi, domotica o locali IT dove un falso scatto significa perdita di dati o fermo impianto.
  • Maggiore vita utile e affidabilità: meno manovre inutili riducono lo stress meccanico/elettronico e aumentano la fiducia nell’impianto.
  • Protezione mirata in ambienti “rumorosi”: ideale dove la distorsione armonica e le cariche elettroniche sono numerose (azionamenti, convertitori, LED driver, SMPS, ecc.).

Applicazioni tipiche: quando scegliere un differenziale superimmunizzato

  • Spazi con molta elettronica: uffici, server room, locali tecnici IT, abitazioni moderne ricche di dispositivi. Un SI limita gli scatti alle accensioni simultanee di più alimentatori.
  • Impianti di illuminazione elettronica: grandi sistemi LED/fluorescenti (ballast elettronici, dimmer). Queste utenze immettono armoniche e dispersioni HF che possono far scattare un RCD classico. Un differenziale superimmunizzato riduce drasticamente il rischio.
  • Motori con inverter & apparecchiature industriali: macchine a velocità variabile, ascensori, HVAC inverter, pompe con drive. Generano componenti HF e transitori in avviamento/arresto: l’SI evita fermi impianto intempestivi.
  • Impianti con “scatti senza causa” apparente: ripetuti interventi senza guasti individuabili indicano dispersioni transitorie/armoniche → consigliato il passaggio a un modello SI.
  • Alta continuità di servizio: ospedali, laboratori o seconde case (dove un falso scatto può lasciare l’impianto disalimentato per ore/giorni). L’SI riduce nettamente le disalimentazioni spurie.

Nota: non è necessario installare SI su tutti i circuiti. Per carichi semplici, può bastare un AC/A standard. Dato il costo leggermente superiore, conviene usare l’SI in modo strategico sui quadri/linee più “rumorose”.

Confronto fra tipi di differenziali: AC, A, Superimmunizzato e B

Tipo di RCD Dispersioni rilevate Caratteristiche & usi tipici
Classe AC Solo CA sinusoidale (50/60 Hz). Il più basilare. Adatto a carichi resistivi/induttivi con poca elettronica. Non rileva componenti in continua e può scattare con elettronica moderna.
Classe A CA sinusoidale e continua pulsante (es. raddrizzatori monofase). Scelta standard per elettrodomestici e carichi elettronici comuni. Più sicuro dell’AC, ma ancora sensibile ad armoniche HF se le utenze sono molte.
Superimmunizzato (A “SI”) Come la classe A, con immunità extra a transitori HF e picchi momentanei. Ideale in ambienti elettricamente rumorosi. Minimizza gli scatti intempestivi garantendo la piena protezione a 30 mA per le persone.
Classe B CA, continua pulsante e continua “liscia” (raddrizzata filtrata). Per applicazioni con possibile dispersione in DC liscia (colonnine EV, alcuni inverter FV, apparecchiature specifiche). Più costoso; si usa solo quando la tipologia del carico lo richiede.

Come si vede, il superimmunizzato rientra nella famiglia dei classe A, aggiungendo robustezza contro le interferenze. Da non confondere con il classe B, che serve a rilevare anche la continua liscia (es. > 6 mA DC) tipica di ricarica EV o certe topologie di inverter.

Installazione, norme e considerazioni finali

L’installazione di un SI è identica a quella di un differenziale tradizionale. Formato modulare per guida DIN 35 mm nel quadro; in genere 2 moduli per 1P+N (monofase) o 4 moduli per trifase. In sostituzione, si sceglie la stessa corrente nominale (25/40/63 A) e la stessa sensibilità (di norma 30 mA per la protezione delle persone).

Dal punto di vista normativo, i SI rispettano IEC/EN 61008-1 (standard generale per differenziali) e IEC 61543 (immunità EMC), con marcature regolamentari. Ricorda: un RCD non protegge da sovraccarichi o cortocircuiti; questo è il ruolo dei magnetotermici o dei fusibili. In un quadro tipico, gli MCB proteggono i singoli circuiti dalle sovracorrenti, mentre il differenziale sorveglia più linee per le dispersioni a terra. Sostituire un RCD standard con un superimmunizzato non altera questa coordinazione—semplicemente guadagni stabilità riducendo i falsi scatti.

La manutenzione è identica a quella di qualsiasi differenziale: prova periodica con il pulsante TEST. Se l’impianto ha più RCD, puoi installare modelli superimmunizzati solo sui rami critici e mantenere AC/A standard altrove, ottimizzando il budget. Nota anche l’esistenza di differenziali autorichiudenti (riarmo automatico) che ripristinano l’alimentazione dopo l’intervento se verificano la scomparsa del guasto. Non vanno confusi con gli SI: un SI previene il falso scatto; un modello autorichiudente ripristina la fornitura dopo lo scatto—utile in combinazione per massimizzare la continuità.

Conclusione

Un differenziale superimmunizzato è fortemente consigliato negli impianti odierni, ricchi di elettronica. Garantisce la protezione sensibile necessaria (reazione immediata a dispersioni pericolose) evitando i costi e i disagi degli scatti indesiderati dovuti ad armoniche o transitori. Risultato: impianti più stabili e sicuri, a tutela di persone e apparecchiature, con un livello di affidabilità superiore.

Se il tuo differenziale scatta spesso senza causa chiara—oppure stai pianificando un progetto con molte utenze elettroniche—prendi in considerazione un modello superimmunizzato. Nella gamma Solera di differenziali trovi diverse opzioni, tra cui il RCBSI2P40/30 (2 poli, 40 A, 30 mA). Con la scelta corretta, otterrai una protezione differenziale robusta senza rinunciare a sensibilità e continuità di servizio.

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