Protezioni DC vs AC nel fotovoltaico: quando usare ciascuna

22 set 2025

Protezioni DC vs AC nel fotovoltaico: quando usare ciascuna

In un’installazione fotovoltaica coesistono due domini elettrici con rischi differenti: il lato DC (moduli e stringhe) e il lato AC (dall’inverter verso il quadro elettrico dell’edificio). Scegliere e coordinare correttamente le protezioni previene i guasti, prolunga la vita dell’impianto e riduce i tempi di fermo. Se desideri un assistente guidato per dimensionare il quadro, utilizza il Configuratore di quadri fotovoltaici.

Mappa rapida delle differenze

Aspetto Protezioni in DC Protezioni in AC
Zona Tra moduli, stringhe e ingresso inverter Dall’inverter al quadro generale
Obiettivo Sezionamento sotto carico, limitazione correnti di ritorno e sovratensioni Proteggere circuiti, persone e apparecchiature da sovracorrenti e sovratensioni
Dispositivi tipici Sezionatore DC, fusibili gPV per ogni stringa, SPD Tipo 2 DC Interruttore magnetotermico (MCB), interruttore differenziale (RCD), SPD Tipo 2 AC o combinati
Criteri di scelta Voc e Isc del generatore, numero di stringhe in parallelo, lunghezza dei cavi Potenza dell’inverter, corrente nominale, Icc disponibile, selettività
Rischio chiave Arco elettrico sostenuto in corrente continua e correnti inverse Disconnessione selettiva e protezione delle persone

Comprendere l’impianto prima della selezione

Definisci prima l’architettura. Stringhe in parallelo o MLPE (micro-inverter o ottimizzatori)? Inverter monofase o trifase? Tratte DC corte o lunghe? Queste risposte guidano il tipo e la posizione di ciascuna protezione. Per validare il dimensionamento e generare in pochi minuti la lista materiali, affidati al Configuratore di quadri fotovoltaici.

Protezioni in DC: criteri essenziali

La corrente continua mantiene l’arco una volta innescato. Servono quindi dispositivi certificati per DC con potere di interruzione adeguato alla tensione e all’energia della stringa.

  • Sezionatore DC sotto carico: consente l’isolamento per manutenzione o emergenza. Deve interrompere la Voc massima dell’array e la corrente di stringa.
  • Fusibili gPV per ogni stringa: impediscono correnti di ritorno in presenza di stringhe in parallelo. Si dimensionano in base a Isc del modulo e ai fattori di temperatura/aggregazione. Installarli su ogni polo se richiesto dal costruttore.
  • SPD Tipo 2 DC (scaricatore di sovratensione): limita i transitori che danneggiano inverter e moduli. Installarlo vicino all’inverter; su tratte tetto-locale lunghe, aggiungere SPD anche nel campo FV.
  • Cablaggio e connettività: usare connettori fotovoltaici compatibili e pressacavi idonei. Applicare la corretta coppia di serraggio e verificare la tenuta.
  • Involucri: scegliere indici IP/IK adeguati a intemperie, UV e polvere. Riservare spazio per dissipazione e instradamento ordinato dei cavi.

Regole pratiche per la DC

  • Calcola la Voc a bassa temperatura per verificare la tenuta di sezionatore e SPD.
  • Dimensiona i fusibili gPV considerando il caso peggiore di stringhe in parallelo e temperatura.
  • Coordina lo SPD DC con la tensione massima del campo, per non stressare i semiconduttori dell’inverter.
  • In presenza di LPS o alta esposizione ai fulmini, valuta SPD di categoria superiore a monte edificio.

Protezioni in AC: sicurezza e continuità

Nel lato AC si applicano le protezioni BT standard. Vanno adeguate alla potenza dell’inverter, al sistema di messa a terra e alla corrente di guasto disponibile.

  • Interruttore magnetotermico (MCB): protegge la linea di uscita dell’inverter da sovraccarichi e cortocircuiti. Scegliere calibro e potere di interruzione in base all’Icc nel punto di installazione.
  • Interruttore differenziale (RCD): protezione delle persone contro i contatti indiretti.
    • Tipo A: scelta comune per correnti residue alternate e pulsanti.
    • Tipo F: indicato dove la corrente residua può includere AC fino a 1 kHz e componenti pulsanti.
    • Tipo B: può essere richiesto in base alla topologia dell’inverter, con componenti residue AC fino a 1 kHz, pulsanti e DC pura.
  • SPD Tipo 2 AC: protegge da sovratensioni transitorie dovute a:
    • Manovre sulla rete pubblica
    • Commutazioni di carichi
    • Fulminazioni indirette
  • SPD Tipo 2 DC: protegge circuiti ed elettroniche da transitori dovuti a:
    • Manovre elettriche
    • Commutazioni di carichi induttivi
    • Fulminazioni indirette
  • Selettività: un guasto sul ramo FV non deve far intervenire le protezioni a monte. Regolare curve e calibri, verificare le impedenze.

Coordinamento DC–AC intorno all’inverter

L’inverter è il punto nevralgico. Coordina i suoi limiti di tensione, corrente ed energia di sovratensione con i dispositivi nel quadro.

  • In DC, lo SPD deve limitare a un livello tollerabile dall’elettronica di potenza dell’inverter.
  • In AC, l’MCB non deve intervenire per spunti brevi. Scegli curva e calibro adeguati.
  • L’RCD selezionato deve essere compatibile con la topologia di conversione per evitare interventi intempestivi.

Casi d’uso e buone pratiche

Autoconsumo residenziale 1–5 kW

Stringhe corte, inverter monofase e quadro compatto. Sezionatore DC con fusibili gPV e SPD DC vicino all’inverter. In AC, MCB dedicato, RCD di tipo A (o secondo indicazioni del costruttore) e SPD AC nel quadro di abitazione.

Terziario leggero 10–50 kW

Più stringhe in parallelo, tratte lunghe e spesso inverter trifase. Fusibili gPV coordinati, sezionatore DC con potere di interruzione adeguato e SPD DC sia all’inverter sia, se necessario, nel campo. In AC, selettività a gradini, poteri di interruzione elevati e SPD AC ben coordinati.

Micro-inverter o ottimizzatori

Con i micro-inverter la parte DC è molto corta e a livello di modulo; la maggior parte delle protezioni si sposta in AC su ciascuna diramazione. Con ottimizzatori può rimanere un bus DC: mantenere sezionamento, fusibili e SPD DC in base al progetto.

Checklist di selezione

  • Definisci numero di stringhe, Isc e Voc dell’array alle condizioni di temperatura estrema.
  • Scegli fusibili gPV per stringa e conferma curva e potere di interruzione.
  • Seleziona un sezionatore DC con categoria d’impiego e tensione idonee.
  • Aggiungi SPD Tipo 2 DC; valuta un dispositivo addizionale nel campo per tratte lunghe.
  • In AC, imposta l’MCB in base alla corrente dell’inverter e all’Icc disponibile.
  • Determina l’RCD compatibile (Tipo A, F o B secondo la scheda tecnica dell’inverter).
  • Inserisci uno SPD Tipo 2 AC coordinato con l’eventuale SPD a monte.
  • Verifica IP/IK dell’involucro e lo spazio per dissipazione e cablaggio.
  • Documenta schemi, etichettatura e messa a terra.

Parametri chiave e regole rapide

Elemento Cosa verificare Regola pratica
Fusibile gPV Isc del modulo e numero di stringhe in parallelo Dimensiona da Isc·k (temperatura e ritorno). Uno per stringa.
Sezionatore DC Voc a bassa temperatura e corrente di stringa Interruzione sotto carico con margine sulla Voc massima.
SPD DC Tensione del campo e livello di protezione ammesso dall’inverter Tipo 2 DC vicino all’inverter; aggiungi nel campo per tratte lunghe.
MCB AC Corrente nominale dell’inverter e Icc Scegli curva e potere di interruzione adatti al punto d’installazione.
RCD Topologia dell’inverter e armoniche Tipo A come base; Tipo F o B secondo le indicazioni del costruttore.
SPD AC Coordinamento con lo SPD a monte Tipo 2 AC nel quadro dove l’inverter inietta energia.

Errori comuni e come evitarli

  • Usare apparecchi AC in DC: l’arco non si estingue allo stesso modo, con rischio di surriscaldamento o esplosione. Impiegare sezionatori e SPD specifici per DC.
  • Fusibili sottodimensionati: ricontrollare Isc, temperatura e numero di stringhe in parallelo.
  • Scarsa coordinazione degli SPD: assicurare livelli di protezione compatibili con l’elettronica dell’inverter.
  • Assenza di punto di sezionamento visibile: essenziale per operare in sicurezza e diagnosticare rapidamente.
  • Connettori incompatibili: mescolare marche può causare surriscaldamenti. Usare connettori PV certificati e compatibili.

Normativa e documentazione

I requisiti variano in base a ubicazione, schema di terra, esposizione ai fulmini e tipologia di copertura. Consulta e registra. Mantieni aggiornati disegni, calcoli delle protezioni e protocollo di collaudo. Per una panoramica dei quadri normativi, vedi Direttive e regolamenti. Per gli obblighi ambientali e la fine vita delle apparecchiature, consulta Legislazione ambientale.

Integrazione nel quadro: ordine, sicurezza e manutenzione

Un quadro ben organizzato semplifica la diagnostica e riduce i tempi d’intervento. Lascia riserva per future espansioni. Separa i percorsi DC e AC all’interno dell’involucro. Rispetta i raggi di curvatura e instrada i cavi per non sollecitare i connettori.

  • Etichetta poli, stringhe, tensioni e direzione del flusso di energia.
  • Separa fisicamente DC e AC con barriere o setti interni quando possibile.
  • Usa pressacavi con tenuta idonea all’esterno.
  • Prevedi un punto di sezionamento accessibile per le emergenze.

Impatto di accumulo ed EV

Se il sistema include batterie, la sezione DC richiede protezioni aggiuntive: sezionamento e fusibili adeguati a chimica e tensione del banco, oltre a SPD se le tratte sono lunghe. Per la ricarica di veicoli elettrici, verificare la selettività in AC e il coordinamento degli RCD tra punto di ricarica e inverter per evitare scatti indesiderati.

Costo totale di proprietà e diagnosi

Una protezione corretta previene guasti precoci e sostituzioni a catena. Uno SPD ben coordinato costa molto meno dell’elettronica di potenza. Un sezionamento chiaro riduce le ore di manodopera. Standardizza le referenze e genera documentazione omogenea per installazione e assistenza post-vendita.

Flusso di lavoro consigliato

  1. Raccogli i dati dell’array: Voc, Isc, numero di moduli e stringhe.
  2. Definisci posizione e lunghezza delle tratte DC e AC.
  3. Seleziona fusibili gPV, sezionatore DC e SPD DC.
  4. Imposta MCB, RCD e SPD AC in base alla potenza e all’Icc.
  5. Scegli un involucro con IP/IK idonei e spazio disponibile.
  6. Documenta ed etichetta.

Questo flusso è integrato nel Configuratore di quadri fotovoltaici. Se conosci già i codici, velocizza l’ordine con il Pianificatore di progetti per referenze.

Domande frequenti

Quando serve un RCD di tipo B?

Quando richiesto dal costruttore dell’inverter in funzione delle caratteristiche dell’impianto e della possibile presenza di correnti residue comprendenti AC fino a 1 kHz, componenti pulsanti e DC pura. Attenersi sempre alla scheda tecnica del dispositivo.

SPD di Tipo 1 o Tipo 2?

Nella maggior parte degli impianti in autoconsumo senza protezione esterna contro i fulmini, il Tipo 2 è lo standard sia in DC sia in AC. Se l’edificio dispone di LPS o presenta elevata esposizione, valutare SPD di categoria superiore a monte e coordinarli con i Tipo 2 a valle.

Cosa cambia con i micro-inverter?

Le protezioni si concentrano sull’AC. La sezione DC è molto breve e a livello di modulo. Mantieni SPD AC e selettività. Segui le istruzioni del produttore dei micro-inverter.

Come ridurre gli scatti intempestivi?

Coordina le curve degli MCB, scegli un RCD compatibile con la topologia dell’inverter e valuta le armoniche. Separa i riferimenti di terra DC e AC e migliora l’impianto di terra se necessario.

Conclusione e prossimo passo

Un FV affidabile nasce da protezioni DC e AC correttamente dimensionate, coordinate e documentate. Usa dispositivi certificati per ciascun lato, posizionali dove apportano più valore e progetta pensando alla manutenzione. Per semplificare la selezione e generare una lista materiali pronta per il cliente, utilizza il Configuratore di quadri fotovoltaici. Quando le referenze sono definite, completa il processo con il Pianificatore di progetti per referenze.

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